Ci sono metodi contraccettivi che non prevedono l’utilizzo di ormoni e che vengono definiti appunto naturali, però per poterli utilizzare nel migliore dei modi è necessario conoscere bene e avere confidenza con il proprio corpo, conoscere molto bene le fasi del ciclo femminile e soprattutto, il presupposto per far si che alcuni dei seguenti metodi contraccettivi naturali di cui vi parlerò, funzionino, è l’avere un ciclo regolare ovvero, che sia ogni 27,32 giorni.
Ecco qui i vari metodi:
- Metodo Ogino-Knaus
E’ tra i primissimi metodi contraccetivi naturali utilizzati nel corso della storia, Ogino-Knaus (o metodo del calendario): una pratica anticoncezionale naturale assai contestata dai ginecologi, poiché fornisce una garanzia contraccettiva particolarmente bassa. Il metodo potrebbe essere idealmente seguito dalle donne con un ciclo mestruale assolutamente regolare di 27/32 giorni: la pratica contraccettiva si basa sull’ipotesi secondo cui la donna è potenzialmente fertile tra il 10° ed il 18° giorno, iniziando il conteggio dal primo giorno della mestruazione.
Il metodo Ogino-Knaus è considerato non attendibile dai ginecologi, considerando che, seppur utilizzato in modo inequivocabile, genera gravidanze indesiderate in 9 casi su 100.
Più che parlare di metodo contraccettivo naturale, l’Ogino-Knaus dovrebbe essere considerato dal punto di vista opposto: in altre parole questo metodo è una buona pratica per capire quali sono i giorni potenzialmente fecondi della donna.
Quando una coppia desidera avere un figlio, la pratica di Ogino-knaus appare molto utile.
- Coito Interrotto
Consiste nell’immediata e tempestiva interruzione del rapporto sessuale qualche istante prima dell’eiaculazione: in questa pratica contraccettiva (solo in apparenza sicura), l’uomo evita che lo sperma entri in vagina.
L’uomo deve avere un’ottima padronanza del proprio corpo, per bloccarsi “al momento opportuno”: potrebbe apparire un metodo infallibile, in realtà, però, non è così. Basti pensare alle statistiche: si stima che il coito interrotto generi gravidanza indesiderata nel 10-18% dei casi.
Non è sufficiente che l’uomo tenga conto del suo autocontrollo e della sua esperienza in ambito sessuale: è possibile, infatti, una piccola perdita inconsapevole di liquido seminale prima dell’eiaculazione vera e propria, sufficiente a suo malgrado per fecondare l’ovulo.
Si stima, inoltre, che gli uomini praticanti questo metodo naturale siano più a rischio di prostatite e varicocele.
- Misurazione della temperatura basale
La temperatura basale della donna non è costante: tende ad essere più bassa all’inizio del ciclo, per poi aumentare di 0.5/0.6 gradi centigradi durante l’ovulazione; in seguito, la temperatura basale tende nuovamente a diminuire, per prepararsi alla mestruazione successiva. Il periodo più fecondo per la donna inizia 3 giorni prima dell’aumento della temperatura basale e termina 3 giorni dopo: nel caso la donna volesse evitare la gravidanza, dovrebbe astenersi dai rapporti proprio in questo periodo.
Le donne che sfruttano la contraccezione naturale appaiono molto attente ai segnali che invia loro l’organismo e tra questi spicca anche la valutazione della temperatura basale, le cui fluttuazioni sono stimolate dal progesterone.
Il problema principale è che la temperatura corporea risulta influenzata da moltissimi fattori, come stress, stato di nutrizione, fattori ambientali ecc., i quali potrebbero trarre in inganno la donna e generare oscillazioni termiche molto simili a quelle del periodo ovulatorio.
Il controllo della temperatura basale non è un metodo naturale contraccettivo affidabile: a tal proposito, viene spesso associato alla valutazione del muco cervicale (metodo Billings).
La valutazione della temperatura basale e del muco cervicale è nota come metodo sintotermico.
- Metodo Billings
Il metodo Billings è un’altra pratica contraccettiva naturale che presuppone lo studio del proprio corpo: più in particolare, si basa sul riconoscimento dell’ovulazione osservando e studiando accuratamente le caratteristiche del muco cervicale. Qualora il muco risultasse particolarmente filamentoso ed abbondante, con ogni probabilità la donna è in fase ovulatoria, momento in cui il corpo della stessa risulta maggiormente predisposto al concepimento (in genere, nelle donne che non presentano irregolarità mestruali, l’ovulazione coincide con la metà del ciclo).
Quando la donna riconosce quel particolare segnale inviato dall’organismo, la coppia dovrebbe astenersi dal rapporto per evitare una gravidanza indesiderata.
I rischi della contraccezione naturale
Il rischio di fallimento dei metodi contraccettivi naturali è più alto rispetto ai metodi ormonali e di barriera e il risultato può essere una gravidanza indesiderata o un’interruzione di gravidanza con conseguenti ripercussioni psicologiche da non sottovalutare. Inoltre, l’astenersi dai rapporti proprio nel momento di massimo desiderio sessuale per la donna, che coincide con l’ovulazione, è tutt’altro che naturale.
Inoltre sono metodi che potrebbero generare ansie, paure e stress, riflettendosi non solo all’interno della sfera sessuale, ma anche nel semplice rapporto interpersonale. Una catena di effetti collaterali di tipo psicologico, che potrebbero spingere la donna, talvolta, ad evitare e respingere qualsivoglia tentativo di approccio fisico con il partner.
Che cosa ottimizza i metodi naturali e cosa li rende vulnerabili all’errore?

La coppia che utilizza metodi contraccettivi naturali dev’essere responsabile e dovrebbe vivere la sessualità, l’erotismo e l’intimità in modo sereno e tranquillo; in genere, le coppie sposate o che convivono, uomini e donne sessualmente maturi, potrebbero preferire questi metodi, accettando in modo assolutamente positivo i rischi che potrebbero incorrere utilizzando soltanto queste pratiche naturali.
Un figlio dovrebbe essere accolto sempre con amore, dunque qualora la coppia non fosse ancora “pronta”, sarebbe immaturo, irragionevole ed insensato correre rischi inutili.
In breve:
– disposta ad accettare comunque un concepimento indesiderato e ad accogliere il bambino con amore;
– che consideri l’astinenza periodica non come un limite ma come uno stimolo a vivere il desiderio con più intensità nei giorni “sì”, e a vivere con maggiore affettuosità non sessuale i giorni “no”.
– che non può avere un figlio in quella fase della vita personale e/o di coppia;
– che in caso di concepimento deciderebbe per l’interruzione volontaria di gravidanza, scelta eticamente molto più grave di quanto sia usare sempre un profilattico o un contraccettivo ormonale;
– che viva come un limite l’obbligo all’astinenza periodica.
Alla prossima!