- I bambini che hanno effettivi disturbi del sonno non sono quelli che si svegliano durante la notte, ma quelli che non riescono a riaddormentarsi anche per ore dopo il risveglio notturno.
- E’ normale e fisiologico che i bambini abbiano i risvegli notturni, di solito fino ai 3 anni di vita.
- Quando nasce un bambino i suoi ritmi di sonno sono sincronizzati con quelli della madre e continuano ad esserlo nei mesi seguenti, se questi dormono vicini. Perciò la madre avrà un sonno migliore e più ristoratore se dorme vicino al suo bambino.
- Fino al terzo mese di vita il bambino non attraversa stadi di sonno profondo né secerne in maniera stabile la melatonina (un ormone che induce il riconoscimento e l’instaurarsi dei ritmi luce/buio), perciò non ha senso l’idea secondo cui il neonato possa “scambiare il giorno per la notte”.
- In molte culture è normale che i bambini dormano con i genitori senza conseguenze patologiche di nessun genere sia a breve che a lungo termine.
- I neonati e i bambini hanno innate tutte le competenze necessarie per acquisire spontaneamente ritmi fisiologici di sonno/veglia. Basta non interferire e conoscere la fisiologia per accompagnarli serenamente verso questo atto di crescita.
- Esistono molti libri in commercio che suggeriscono metodi per far dormire i bambini: sono privi di qualsiasi riscontro scientifico e molte associazioni di pediatri si sono espressi sulla loro pericolosità. Nessun bambino è uguale ad un altro e un modo di dormire uguale per tutti non esiste!
- Il sonno è un’esigenza fisiologica come mangiare, bere e muoversi: tutti i bambini a loro modo, prima o poi, mangiano e bevono da soli, camminano e dormono senza bisogno del sostegno dei genitori. Si tratta di una conquista di autonomia graduale e rispettosa dei tempi di ogni bambino e della fisiologia.
- Rispondere prontamente ai bisogni del bambino e ai suoi segnali, sia di notte sia di giorno, non lo vizia ma costituisce la base per l’autostima e la fiducia negli altri anche in età adulta.