GRAVIDANZA

Il mio bimbo è podalico: cosa fare?

Cosa significa presentazione podalica?

Il feto invece di presentarsi nella classica posizione cefalica, nella quale la testa è la parte che si presenta al momento della nascita, in questo caso si presenta con il podice,ovvero il sedere.

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La presentazione podalica interessa il 4% di tutte le gravidanze a termine.

Il parto podalico è ad alto rischio di complicanze ostetriche, e nessuno si assume il rischio di assistere un parto a queste condizioni.

Per questo motivo rappresenta l’indicazione al taglio cesareo di elezione, da effettuarsi a termine di gravidanza. Pur essendo la strada opportuna da seguire prima di arrivare ad effettuare il cesareo, si possono proporre alla donna altre possibilità per convertire la presentazione podalica  in presentazione di vertice.

La classica possibilità è il rivolgimento per manovre esterne, che consiste nel far fare al feto una “capriola” per farlo mettere in posizione cefalica, al fine di espletare il parto naturale per via vaginale, al momento in cui, successivamente, insorgerà il travaglio spontaneo.

Il rivolgimento per manovre esterne può essere eseguito intorno alle 36-37 settimane. In effetti, a quest’epoca di gravidanza la presentazione è quasi sempre definitiva, per cui le possibilità che il feto assuma spontaneamente la posizione cefalica prima del parto sono molto scarse.

Il rivolgimento non può essere eseguito nei seguenti casi:

  • placenta previa: cioè la placenta copre l’orifizio uterino interno e non si può eseguire il parto per via vaginale
  • anidramnios o oligoidramnios (AFI<50): infatti per eseguire il rivolgimento serve una normale quantità di liquido amniotico
  • ritardo di crescita con alterazioni flussimetriche
  • tracciato cardiotocografico non rassicurante, con decelerazioni del battito cardiaco fetale
  • La presenza di numerosi fibromi (detti anche miomi) della parete uterina, specie se voluminosi
  • pregresso taglio cesareo

COME SI EFFETTUA IL RIVOLGIMENTO MANUALE

La mattina del rivolgimento può fare una colazione leggera, ma poi la donna rimane a digiuno fino all’esecuzione del rivolgimento.

Si somministra un farmaco tocolitico (che blocca l’insorgenza di contrazioni) in flebo a partire da 6 ore prima del rivolgimento.

Si esegue controllo ecografico per la valutazione della presentazione fetale (si conferma che il feto sia podalico), dell’accrescimento (con stima del peso), della posizione placentare e della quantità di liquido amniotico.

Prima del rivolgimento si esegue tracciato cardiotocografico, per confermare il benessere fetale.

La paziente poi dovrà firmare un consenso informato.

Sotto guida ecografica il medico cerca di imprimere al feto un movimento, che gli fa fare una “capriola”.

Risultati immagini per percentuale presentazione podalica

Dopo il rivolgimento si conferma il benessere fetale con cardiotocografia. Non è infrequente osservare brevi periodi di bradicardia fetale.

La percentuale di successo del rivolgimento è intorno al 60-75%.

Tuttavia, il successo del rivolgimento (cioè il fatto che il feto si sia finalmente posizionato cefalico) non garantisce che il parto avvenga per via vaginale in quanto potrebbero, prima o durante il travaglio, insorgere condizioni che richiedono l’espletamento del parto tramite taglio cesareo, per motivi diversi.


METODI ALTERNATIVI

Esiste la possibilità di tentare il rivolgimento, mediante metodiche meno invasive del rivolgimento, offerte dalla medicina tradizionale cinese, in assenza di rischi ed effetti collaterali.

Il punto utilizzato viene detto Zhiyin (arrivo dello Yin), e si trova sulla parte laterale della punta del quinto dito del piede. Esso viene trattato bilateralmente mediante agopuntura e moxibustione. Le sedute possono essere effettuate due volte a settimana, ma la moxibustione deve essere praticata anche a casa, due volte al giorno per 15 minuti, per una durata massima di 3 settimane, tra la 33esima e la 36esima settimana.

Gli studi a riguardo non sono ancora tali da garantire una sicurezza; ma sono comunque metodiche molto utilizzate, che stano prendendo campo e senza alcun effetto collaterale.

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Quello che conta è che per qualsiasi informazione o dubbio vi rivolgiate ad un professionista della gravidanza che sia un’ostetrica o un ginecologo e che non vi affidiate a persone non competenti.

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