La maggior parte dei genitori non si aspetta lo stravolgimento notturno che all’improvviso li obbliga a gestire i risvegli frequenti e ravvicinati dei loro piccolini. Di solito il sonno non viene considerato come uno dei tanti bisogni fisiologici del neonato; si ignora completamente che sia caratterizzato da ritmi del tutto diversi rispetto a quelli dei genitori e quindi si pensa di dover ricorrere a qualche metodo per far dormire il bimbo come i grandi, vale a dire tutta la notte.
Alla maggior parte delle persone sfugge che dormire rappresenta un bisogno universale di tutti, grandi e piccini.
Dipende invece, dalle culture di appartenenza come, quando e dove dormire, soprattutto se ciò riguarda i bambini. Dormiamo secondo ritmi regolati su base circadiana, cioè che si ripetono nell’arco delle 24 ore, i quali vengono acquisiti per gradi a partire già dalla vita fetale. I bambini infatti hanno delle capacità intrinseche di acquisire i propri ritmi circadiani se opportunamente accompagnati, rassicurati e incoraggiati circa la possibilità di “staccare la spina” e lasciarsi andare al sonno, senza che percepiscano questa pausa come un momento di vuoto affettivo e relazionale.
Per un bambino infatti, la notte ha una durata infinita e ci vorrà molto tempo perchè egli associ all’addormentamento il successivo risveglio. I concetti di spazio e temo dei bambini sono assai diversi da quelli degli adulti, ed ogni bambino, come ogni adulto, ha tempi personali diversi da quelli degli altri.
I bambini riportano i genitori ad una dimensione di flessibilità che spesso non colgono, nella loro ricerca di metodi rigidi che velocizzino o annullino la relazione con loro: come possono loro imparare ad aspettare e cercare i propri equilibri, se i genitori non glielo permettono e non danno loro il buon esempio?
Il tempo e lo spazio non possono avere regole rigide in quanto sono mutevoli per natura.
Ecco alcune nozioni di base riguardo alla fisiologia del sonno dei bambini.
- E’ normale e fisiologico che i bambini abbiano risvegli notturni, di solito fino ai tre anni di vita.
- I neonati e i bambini hanno innate tutte le competenze necessarie per acquisire spontaneamente i ritmi fisiologici di sonno/veglia. Basta non interferire e conoscere la fisiologia per accompagnarli serenamente verso questo atto di crescita.
- Quando nasce un bambino i suoi ritmi di sonno sono sincronizzati con quelli della madre e continuano ad esserlo nei mesi seguenti, se questi dormono vicini. Perciò la madre avrà un sonno migliore e più ristoratore se dorme vicino al suo bambino.
- In molte culture è normale che i bambini dormano coi genitori senza conseguenze patologiche di nessun tipo, sia a breve che a lungo termine.
- L’allattamento al seno a richiesta è tale se effettuato anche di notte, anzi di notte il latte di mamma è ancora più facile da succhiare perchè aumentano le concentrazioni materne di prolattina e ossitocina, gli ormoni dell’allattamento.
- Fino al terzo mese di vita il bambino non attraversa stadi di sonno profondo nè secerne in maniera stabile la melatonina (un ormone che induce il riconoscimento e l’instaurarsi dei ritmi luce/buio), per cui non ha senso l’idea secondo cui il neonato possa “scambiare il giorno per la notte”.
- Esistono molti libri in commercio che suggeriscono metodi per far dormire i bambini: sono privi di qualsiasi riscontro scientifico e molte associazioni di pediatri si sono espresse sulla loro pericolosità, Nessun bambino è uguale a un altro e un modo di dormire uguale per tutti non esiste!
- Il sonno è un’esigenza fisiologica come mangiare, bere e muoversi: tutti i bambini a modo loro, prima o poi, mangiano e bevono da soli, camminano e dormono senza bisogno del sostegno dei genitori. Si tratta di una conquista di autonomia graduale e rispettosa dei tempi id ogni bambino e della fisiologia.
- I bambini che hanno effettivi disturbi del sonno non sono quelli che si svegliano durante la notte, ma quelli che non riescono a riaddormentarsi anche per ore dopo il risveglio notturno.
- Rispondere prontamente ai bisogni del bambino e ai suoi segnali, sia di notte, sia di giorno, non lo vizia, ma costituisce la base per la sua autostima e per la fiducia negli altri in età adulta.
Spero che questo articolo possa essere utile a tutti i genitori che vivono con ansia e frustrazione il sonno dei loro piccoli: fate un bel respiro profondo, rilassatevi e cercate di capire i vostri bambini e di pensare che questo è solo uno dei tanti momenti di passaggio che li aiuterà a crescere e a diventare delle persone adulte e sicure di sé.