Alzi la mano chi non ha sentito dire: “Lascialo piangere! Si fa i polmoni!” “Prima o poi smette!” ” Sono solo capricci”. Queste sono solo alcune delle frasi più comuni che chi è mamma si è sentita dire almeno una volta.
Ecco, niente di più sbagliato. Purtroppo far piangere i propri bambini in modo eccessivo, senza soddisfare i loro bisogni può soltanto creare insicurezze e ansia nei neonati.
Spesso mi trovo a dare aiuto a neomamme in preda al panico e stanche che non sanno come gestire il pianto dei loro piccoli e così vorrei condividere con tutti voi ciò che dico loro abitualmente.
E’ vero, dopo aver partorito, la vostra vita non sarà più come prima, è tutto stravolto, siete stanche, distrutte, sopraffatte dal senso di responsabilità, affaticate dall’allattamento e siete le uniche in grado di gestire al 100% il vostro bambino appena nato. Questo da una parte vi riempie di orgoglio, ma può anche sopraffarvi e rendervi difficile rispondere al pianto del vostro bambino quando non riuscite a capirne qual è la causa.
La prima cosa da fare è pensare che, per quanto difficile durante il primo mese, tutto passa. Il tempo è relativo e per una neomamma, il tempo scorre lentissimo, le ore sembrano giorni e i giorni sembrano mesi e spesso si fa fatica a pensare che presto tutto sarà un lontano ricordo.
Non tutti i giorni sono uguali: anzi, ve ne accorgerete subito, il primo mese è difficile prendere un ritmo ben definito, ma vedrete che le cose miglioreranno giornalmente, e non abbattetevi dopo un giorno NO, vedrete che il giorno seguente sarà tutta un’altra storia!
Poi la prima cosa da fare è cercare di osservare bene il proprio bambino, capirne i gesti, gli atteggiamenti, il carattere e anche il tipo di pianto che è diverso a seconda del suo bisogno.
Io consiglio sempre di andare a tentativi e per esclusione. Perchè piange? Ha fame? Ha sonno? Ha male al pancino? Non riesce a fare la cacca? Troppa aria in pancia? Ha il pannolino sporco? Ha caldo? Vuole solo un po’ di coccole? Ecco queste sono le principali domande da porsi. Ovviamente il pianto di un bimbo va interpretato, non è subito così facile da decifrare, ma al pianto, il piccolo, accompagna sempre una certa gestualità. Se ha aria in pancia o non riesce a evacuare, spesso avrà le gambe tesissime, difficili da piegare, il pianto sarà più acuto rispetto al normale. Se il bimbo ha fame invece girerà la testa di lato, come ha cercare il seno, si metterà le manine in bocca e tirerà fuori la lingua.
Ecco questi sono solo due esempi, ma molto chiari per capire cosa intendo. Osservate attentamente i vostri piccoli e capirete piano piano quali sono le loro richieste.
Un’altra cosa che dico molto spesso alle mamme, è che loro devono rendersi conto, che i loro bimbi, ancora non hanno ancora idea di esistere, non sanno dove si trovano, per loro “casa” vuol dire mamma. Per loro la mamma è tutto. E’ conforto, cibo, rassicurazione, attenzione, coccole, l’unica in grado di soddisfare i loro bisogni.
Inoltre i neonati hanno bisogno di sentirsi contenuti, ed avere dei confini, proprio come dentro l’utero; quindi in caso di pianto senza tregua spogliate i piccoli e lasciateli con il body e poi avvogeteli con una copertina, o un telino, con le braccia dentro, vicine al corpo. Vedrete che spesso gradiscono. Magari posizionati dentro ad un cuscino per l’allattamento, che gli fa da confine.
Per i neonati, il pianto è l’espressione principale dei loro bisogni, non sono in grado di chiedere aiuto in altro modo.
Ignorando il pianto di un neonato si crea in lui soltanto uno scompenso emotivo e fisico. Un bimbo che viene lasciato piangere perderà fiducia nei genitori e saprà che non ci sarà nessuno a rispondere ai suoi bisogni e questo lo farà crescere con grande insicurezza e instabilità.
Al contrario un bimbo accudito e ascoltato nel momento del bisogno, imparerà a comunicare i suoi bisogni nel modo corretto e a sentirsi più sicuro, perchè sa che ad ogni sua richiesta avrà un aiuto da parte dei genitori, e diventerà a tempo debito autonomo e sicuro di sé.
Rispondere ai bisogni di un neonato non è semplice, inizialmente può essere molto complicato, perchè mamma e piccolo devono ancora imparare a conoscersi, ma man mano che passa il tempo, diventeranno un ingranaggio perfetto e la mamma imparerà a rispondere ad ogni richiesta del suo bambino.
Un altro consiglio importante è quello, se ci sono le possibilità, di avere una rete di supporto, compagno, parenti, amici stretti, insomma, non caricatevi tutto il peso sulle vostre spalle, ma sappiate anche riconoscere il vostro limite e quindi anche chiedere aiuto, per essere lucide e non farsi sopraffare dal nervosismo. Ricordate che il vostro nervosismo e la vostra ansia alimentano l’irrequietezza del vostro bambino e quindi non aiutano.
Insomma, ecco alcuni consigli su come reagire al pianto dei vostri bambini e come interpretarlo. Fatemi sapere quali sono i vostri trucchetti!
❤️
"Mi piace"Piace a 1 persona