Con questo articolo sulla diastasi addominale partecipo ad un progetto più ampio, un progetto di donne, che insieme hanno deciso di parlare di questo problema che riguarda molte di noi. Insieme abbiamo pensato ai vari aspetti di questo problema, come prevenirlo, riconoscerlo e curarlo, quali esercizi possono aiutare le donne che ne soffrono, e di questo ci parlerà Denise, esperta di fitness, Marianna mamma di due coppie di gemelli, che soffre di questo disagio, ci racconterà la sua esperienza; ma abbiamo anche pensato a come camuffare questo disagio attraverso l’abbigliamento giusto, e chi meglio di Angela , del blog Con cosa lo metto? può aiutarci in questo?
Inoltre ci sarà la possibilità di leggere varie testimonianze di donne che hanno avuto a che fare con questo problema, su instagram, seguendo i post su @Notonlymama.
Un gruppo di donne unite, un disagio che può riguardare molte di noi; pensiamo che sia giusto parlarne per fare rete e fare squadra e diffondere la conoscenza.
“Diastasi” significa proprio allontanamento permanente di superfici muscolari od ossee normalmente vicine.
La diastasi dei retti addominali consiste nella separazione eccessiva della parte destra dalla parte sinistra del muscolo retto addominale, le quali si allargano, allontanandosi della linea mediana.
Quest’ultima è formata da tessuto poco elastico ma molto resistente che, se da una parte rende molto difficile la sua rottura, dall’altra, quando questa avviene, non permette di tornare facilmente alle sue condizioni iniziali.
La diastasi dei retti non è direttamente associata al parto cesareo, come comunemente si crede, ma dipende da altri fattori.
La causa è dovuta allo stiramento del muscolo retto addominale, dall’interno, dall’utero in continuo accrescimento. La gestazione è infatti una delle cause principali della separazione dei muscoli retti addominali. Sia la pressione interna del feto che il nuovo equilibrio ormonale, favoriscono l’assottigliamento dei tessuti connettivi con la conseguente formazione della “linea alba”.
Se la diastasi addominale si presenta in una gravidanza, maggiori saranno le probabilità che si ripresenti anche nelle successive.
E’ fisiologico che, a poca distanza dal parto, i tessuti connettivi siano rilassati.
Dopo i primi mesi l’elasticità e la densità dei tessuti riprenderanno i valori iniziali e anche la profondità del buco e le sue dimensioni tenderanno a diminuire.
Di norma, la separazione del muscolo retto addominale si risolve entro le prime 8/12 settimane dopo il parto, fino anche a 6 mesi. Se però l’addome rilassato rimane anche dopo, se si gonfia in maniera esagerata dopo ogni pasto, se non migliora nonostante attività fisica costante o se è presente un’ernia ombelicale, è probabile che si sia in presenza di una diastasi addominale post parto.
Solitamente i medici diagnosticano una diastasi addominale quando la distanza tra il muscolo retto addominale destro e quello sinistro è di circa un paio di centimetri. Una distanza inferiore viene considerata patologica.
La distasi fa in modo che i visceri siano meno protetti dalla fascia muscolare e quindi più a rischio di un eventuale trauma.
Fattori di rischio per le donne in gravidanza
La causa di questa separazione durante la gravidanza non è prevedibile ma sono stati comunque rilevati dei fattori di rischio:
l’età della gestante superiore ai 35 anni;
il feto con un peso elevato;
la gravidanza gemellare;
altre gravidanze precedenti.
Altre cause
Possibili ulteriori cause dell’insorgere di questa patologia sono:
indebolimento muscolare;
obesità;
vecchiaia;
eccessiva attività fisica;
altre malattie che provocano conati intensi di vomito;
tosse cronica.
Prevenzione in gravidanza
Ecco come è possibile prevenire la formazione della diastasi già in gravidanza:
attenzione alla postura correggendo posizioni errate, anche quando si cammina;
sedersi nel modo giusto con schiena dritta ed piedi ben appoggiati a terra;
sotto il controllo di un esperto eseguire una moderata attività fisica senza sforzi eccessivi e con determinati esercizi per attivare e rinforzare la parete addominale, soprattutto il muscolo trasverso, distanza tra torace e pube, bilanciamento del bacino e schiena, evitando quelli che tendono invece ad allungarla;
eseguire degli esercizi per potenziare ed allenare i muscoli del pavimento pelvico;
evitare la ginnastica ipopressiva integrale, non indicata durante la gravidanza.
Sintomi
I sintomi “funzionali” che la diastasi dei retti può provocare sono:
dolori alla schiena che si affatica più del normale a causa dell’instabilità della colonna o sensazione che sia debole e affaticata
dolori alle anche e al bacino
incontinenza
ernia
gonfiore
nausea
difficoltà digestive
difficoltà respiratorie
peristalsi molto evidente a occhio nudo
postura da iperlordosi
senso di pesantezza al pavimento pelvico.
I muscoli addominali quando perdono la loro efficacia, non sono più in grado di aiutare il tronco nella stabilizzazione.
Mancando la barriera naturale dei retti addominali, gli organi interni premono verso l’esterno dando alla pancia una caratteristica forma prominente e dando l’impressione di gonfiore che spesso viene scambiato anche per una nuova gravidanza.
Purtroppo la diastasi è erroneamente considerata da molti una patologia innocua o solamente estetica, le conseguenze che la diastasi provoca, sono importanti alterazioni nella meccanica del bacino che potrebbe predisporre a problemi anche bacino e schiena.
Il cedimento della linea mediana che tiene uniti i due retti addominali e che funge da “cerniera” tra i due muscoli ha come risultato che la parete addominale non è più in grado di contenere con efficacia la pressione degli organi endoadddominali, con conseguente distensione dell’addome per la “fuoriuscita” degli organi interni.
Inoltre, considerando che la funzione principale di questi muscoli è di contenere gli organi addominali, si possono avere ernie, soprattutto ombelicali, in quanto tali organi non incontrano più una certa resistenza.
Il caratteristico segno della diastasi addominale è anche una sorta di cresta (o “pinna”) che si forma in corrispondenza della linea alba e che va dal processo xifoideo dello sterno all’ombelico e che si manifesta più evidentemente con la tensione dei muscoli dell’addome.
Diagnosi
Per valutare correttamente la diastasi dei retti addominali è senz’altro necessaria una visita clinica, che attesti la distanza tra i due muscoli. Nei casi dubbi, è indicato eseguire una ecografia della parete addominale o una risonanza magnetica, sempre conseguente a richiesta e visita medica.
Ringrazio per le informazioni il sito diastasi addominale, un sito davvero completo sull’argomento.
Ringrazio le mie colleghe blogger che hanno contribuito alla diffusione di questo argomento, mi raccomando, fateci sapere la vostra esperienza!