Potpourri

I figli costano

“I figli costano, come farai a mantenerli?”

Questo è quello che è stato detto a una mamma incinta di due gemelli e con già un bambino. Me lo raccontava, e mi diceva che da quando ha scoperto di aspettare altri due bimbi le domande più frequenti che le rivolgono riguardano i soldi e che tutti si sentono in dovere di dirle quacosa a riguardo.

Ma come è possibile, mi diceva? Invece di congratuarsi con me, la prima cosa che mi chiedono è come farò a mantenere i miei bimbi?

Anche per me è una cosa inconcepibile, ma davvero, oggi si pensa solo al lato economico quando si aspettano dei bambini?

Parlando con alcune mamme, in tante dicono che è così; un conto è avere un bimbo, tanto tanto due, ma tre non ne parliamo! Deve essere “venuto per sbaglio”, non è possibile! Chi è che se lo può permettere?

Come potranno garantire a tutti e tre gli stessi giochi, il cellulare, i vestiti alla moda e tutto quello che serve per essere come gli altri?

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Allora, è vero, mantenere dei bimbi costa, è chiaro, ma si può pensare solo a questo? Questo è il primo pensiero quando si guarda una famiglia numerosa?

Il  mio non vuol essere un giudizio verso nessuno e non mi permetto di giudicare nessuna scelta; penso però che avere figli sia una ricchezza indiscutibile ed è vero che le spese aumentano, e la vita cambia e qualche rinuncia è necessaria.

La nostra cultura però è incentrata sul benessere, sul possesso, e sull’ostentazione.

E’ più importante ostentare quello che possediamo perchè abbiamo paura di essere giudicati dagli altri e ai nostri figli trasmettiamo questi valori. Con dei fratelli si impara a condividere a crescere insieme e non c’è insegnamento migliore nella vita.

Penso che il lato economico sia il maggior nemico della natalità, in tanti per svariati motivi, hanno il primo figlio in età adulta e pensano di non poter garantire anche ad un altro figlio lo stesso tenore di vita; e questo è il deterrente maggiore.

I figli impegnano non solo economicamente, l’impegno per la loro crescita è costante a livello emotivo e di responsabilità, ma il crescerli ripaga di ogni cosa. I sacrifici ci sono, ed è giusto così.

Purtroppo siamo in un paese, nel quale lo stato non sostiene la famiglia, non solo a livello economico, ma anche per quanto riguarda le istituzioni (scuola in primis).

Uno stato in cui la maternità invece di rivestire un ruolo importante è declassata.

Uno stato in cui i papà hanno si è no, due giorni di congedo parentale, giusto per potersi rendere conto dell’arrivo di un figlio.

Uno stato in cui è più importante essere operativi sempre, invece di concedere orari ridotti e permessi a chi ha un figlio e vuole godersi la sua crescita; ed è invece costretto a prendere ferie per poter portare il figlio dal pediatra.

Putroppo siamo in un paese in cui la maternità non ha sostegno, non è riconosciuta come un bene primario su cui investire. Se si pensasse di più alle donne che da mamme hanno necessità di tempo per potersi godere la maternità e per crescere i propri bambini, aiutandole e concedendo loro più tempo lontane dal lavoro o offrendo loro posti di lavoro con asili aziendali.

Se le famiglie avessero più supporto e sostegno da parte dello stato, più agevolazioni, più incentivi a fare figli, piuttosto che deterrenti, forse vivremmo con entusiasmo l’arrivo di un figlio senza pensare solo al lato economico.

La nostra mentalità sta cambiando e non in meglio, i figli sono fondamentali per il nostro futuro e sono solo e soltanto una grande ricchezza.

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