Angela racconta la sua esperienza con l’allattamento, due esperienze per due bimbe, andate in modo totalmente diverso. In Angela leggo una grande voglia di riscatto, dopo la prima esperienza era rimasto qualcosa in sospeso, in cuor suo aveva paura di soffrire e dava per scontato di non riuscire a farcela.
In realtà la sua è una storia di speranza e di riscatto, un esempio di voglia di farcela e forza di volontà.
Sono Angela, ho 36 anni e ho due bambine che sono il mio sole, una di sei anni e una di sette mesi. Sono una mamma che lavora da casa, corro sempre (come tutte le mamme!), adoro leggere (quando ho tempo) e guardare il film in lingua originale (quando non mi addormento davanti alla TV!).
1- Com’è stata la tua esperienza di allattamento? Per quanto tempo hai allattato?
La prima è stata tragica: ho resistito una settimana! La seconda è andata meglio: quattro mesi e mezzo, ogni giorno una sfida!
2- Se hai allattato 2 o più bimbi ci sono state differenze tra le diverse esperienze?
Radicali. Con Amelia, la mia prima figlia, non sono praticamente riuscita ad allattare. Mi sono riempita di ragadi, il dolore era atroce. Non sono riuscita a trovare nessun tipo di supporto e ho abbandonato la nave… senza sapere che mi sarei portata dietro una sorta di trauma, che è riemerso quando ho avuto la mia seconda figlia, Anita, a distanza di sei anni. Vista la prima esperienza, mi sono fatta seguire da un’ostetrica esperta in allattamento e, anche se per poco, sono riuscita ad allattare. È stata una soddisfazione immensa!
3- Il tuo percorso è stato semplice fin da subito?Hai mai avuto bisogno di aiuto per allattare? A chi ti sei rivolta?
Salto l’esperienza con la prima figlia, proprio perché c’è poco da raccontare! Con la seconda, comunque, è stato durissima, fin dal primo giorno. Mi sono venute le ragadi già dopo 24 ore, perciò ho dovuto usare il paracapezzolo, ma non potevo utilizzarlo finchè non è arrivata la montata… che mi sono fatta venire con la spremitura manuale, perché non riuscivo nemmeno ad attaccare il tiralatte. Per fortuna, avevo con me il mio angelo custode, l’ostetrica che mi ha seguito fin da prima del parto e che mi ha guidata, aiutandomi ad attaccare bene Anita e usando infiniti stratagemmi che solo voi ostetriche conoscete! Morale della favola: sono tornata a casa dall’ospedale che allattavo Anita esclusivamente al seno. Non mi sembrava vero!
4- Nel luogo dove hai partorito (ospedale, casa maternità…) hai avuto informazioni adeguate riguardo all’allattamento? Sei stata sostenuta adeguatamente? Hai iniziato ad allattare subito?
Ho scoperto per caso dell’esistenza dell’ambulatorio allattamento all’ospedale di Padova, che dovrebbe essere molto più pubblicizzato, a mio avviso, perché in pochissime lo conoscono. L’ostetrica che mi ha seguito è stata eccezionale, sia dal punto di vista emotivo che pratico e sì, mi ha fatta allattare praticamente subito.
5- Hai mai avuto esperienze spiacevoli allattando in pubblico? Commenti e/o consigli non richiesti?
Commenti no, anche perchè confesso di essermene sempre fregata alla grande. Ero così contenta di essere riuscita ad allattare che lo facevo ovunque: in macchina, al ristorante, dappertutto! Consigli non richiesti… una marea!!! Ma la gente non sa farsi gli affari propri?!?
6- Cosa ritieni sia indispensabile perché l’esperienza dell’allattamento risulti positiva?
Per me è indispensabile essere sostenuti e supportati adeguatamente prima, durante e dopo i primissimi giorni. Allattare può essere difficilissimo (altro che pubblicità alla tv!), ma non è impossibile, se si ha il sostegno giusto e io l’ho provato sulla mia pelle: dal pensare che non sarei nemmeno riuscita ad attaccare la bimba al seno all’allattarla, anche se per poco rispetto ad altre mamme, per me è stato un traguardo importantissimo. E lo devo alla mia ostetrica, senza la quale avrei mollato. Ho raccontato la mia esperienza in questo post.
Brava Angela, hai dimostrato che volere è potere, sei stata determinata e ti sei rivolta alla persona giusta, che ha saputo accompagnarti in questo percorso.
Non importa quanto si allatta, ma come, con amore, generosità e dedizione e tu ci sei riuscita.
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