Ciao a tutti!
Finalmente ce l’ho fatta! Sono riuscita a vedere Smetto quando voglio, un film che cercavo di vedere da tempo, ma ancora non ci ero mai riuscita. Devo dire che mi è piaciuto molto e mi ha spinto a fare alcune riflessioni sulla realtà di oggi, sulla vita delle persone che hanno deciso di mettere al primo posto lo studio e che dopo anni di sacrifici non riescono ad avere nessuna ricompensa.
Il film, diretto da Sidney Sibilia nel 2014, racconta la storia di Pietro Zinni interpretato da Edoardo Leo, un ricercatore di neurobiologia di 37 anni che ha sviluppato un rivoluzionario algoritmo per la modellizzazione teorica delle molecole organiche, che però non vede rinnovato l’assegno di ricerca che gli permette di andare avanti, a causa del pressappochismo e dell’impreparazione del professore che lo segue. Pietro non ha il coraggio di parlare con la sua compagna e per coprire la verità e riuscire a mantenersi ha un’idea: utilizzare l’algoritmo per creare una nuova droga, sfruttando una molecola non ancora catalogata dal Ministero della Salute e quindi in teoria non illegale.
Per realizzare la sua idea decide di rivolgersi ad ex ricercatori universitari, nella sua stessa situazione, costretti a fare lavori inadeguati rispetto ai loro studi. Da qui parte la loro rocambolesca avventura per riuscire a mantenersi e far valere le loro competenze, ma non sarà tutto così
semplice.
Questo film mi è piaciuto molto, innanzitutto perchè si ride parecchio e gli attori sono bravissimi (la maggior parte sono attori del cast di “Boris”) Edoardo Leo, Valeria Solarino, Valerio Aprea, Libero De Rienzo, Paolo Calabrese, Neri Marcorè, Stefano Fresi e Pietro Sermonti. In seconda battuta mi è piaciuto perchè non è la solita commedia divertente, ma mi ha lasciato molti spunti su cui riflettere. E’ vero che si tratta di una commedia a tratti potrebbe sembrare anche grottesca, ma in realtà a mio avviso, esprime bene a situazione dei giovani laureati di oggi.
In quest caso il protagonista non vedendosi riconosciuto il duro lavoro di anni, nonostante sia una bravissima persona, decide di andare contro la legge, perchè non è tutelato e non trova altra via d’uscita pur di sopravvivere.
Purtroppo non è una situazione così lontana dalla realtà, una realtà sempre più difficile per chi decide di dedicare la sua vita allo studio, alla ricerca e chi svolge un lavoro encomiabile e utile a tutta l’umanità. Quante sono le persone che a quarant’anni ancora non possono permettersi di avere una famiglia perchè hanno deciso di proseguire la loro carriera accademica con la ricerca? Tanti, costretti ad andare all’estero, perchè solo lì è riconosciuto appieno il loro contributo ed il loro lavoro. Tanti costretti a lasciare l’Italia, perchè se decidi di rimanere ti adatti ad una vita da precario, con pochi o nessun riconoscimento e con i giudizi delle persone che ti considerano un “disadattato” perchè ancora a quell’età non hai famiglia o non riesci a vivere da solo. Questo purtroppo non è un film, ma è la realtà di oggi, conosco tanti ragazzi costretti ad emigrare per garantirsi un futuro, un lavoro, costruirsi una famiglia.
E quante delle persone che decidono di rimanere, si trovano ad andare contro la legge per potersi permettere una vita dignitosa?
Insomma questo film seppur in maniera esilarante, ma comunque realistica, riesce a dare l’immagine del mondo di oggi, ed è per questo che vi consiglio di vederlo, sia che vogliate solo farvi delle sane risate, sia che vogliate riflettere un po’!
Spero di non avervi annoiato con queste riflessioni ad alta voce e di avervi invogliato a vedere questo film!
Buona visione..alla prossima!