Non so voi, ma io mi pongo questa domanda da un po’.
Sicuramente c’è chi è obbligato a fare questa scelta, perchè deve tornare presto a lavoro e non ha aiuto da parte di una baby sitter, una persona di fiducia o i nonni; ma c’è anche chi sceglie di mandare i bimbi al nido come scelta pedagogica e chi invece, come nel mio caso, per adesso, sceglie di affidare i propri figli ai nonni.
Non è mia intenzione giudicare le scelte altrui, come ribadisco sempre, ma vorrei che invece questo post fosse fonte di dicussione positiva su questo argomento.
Premettendo che questa è una scelta estremamente personale, ci sono alcuni punti sui quali mi piacerebbe soffermarmi.
La socializzazione
Cosa significa socializzare per un bambino di 1 o 2 anni? A questa età i bambini fanno spesso giochi paralleli e non collaborano, quindi parlare di socializzazione nel senso in cui spesso lo intendiamo noi è sicuramente prematuro
A mio parere è meglio aspettare perlomeno 9/12 mesi per mandare un bimbo al nido e inizierei con mezza giornata, prima è davvero difficile che un bimbo sia in grado di relazionarsi per molte ore con persone diverse dalla mamma. I bimbi a quest’età dormono ancora spesso durante la giornata, perciò stare al nido molte ore scombussolerebbe il loro ritmo sonno/veglia; rendendoli spesso nervosi e irritabili.
La crescita e l’indipendenza
Uno dei lavori più importanti che fanno le educatrici del nido è quello della spinta all’indipendenza. Un po’ perché un adulto che si deve occupare di 5 o 6 bambini al di sotto dei 3 anni non può fare tutto da solo, un po’ perché fa parte dell’aspetto pedagogico. Un bambino di 13 mesi può mangiare da solo, uno di 18 mesi può infilarsi i pantaloni da solo, uno di 2 anni può lavarsi le mani da solo.
Spesso questo a casa non viene fatto, si tende a coccolare il piccolo e per la fretta, per la poca pazienza o anche solo perchè non ci viene in mente, si tende a non far fare le cose da soli ai bambini e a fare le cose al loro posto.
La salute
Inutile girarci intorno, i bambini che vanno al nido si ammalano molto. Raffreddori e gastroenteriti vanno per la maggiore. Ovviamente vivere in tanto bambini, in un ambiente comune per molte ore favorisce il passaggio di virus. Questo non è un fattore positivo per le mamme che lavorano e devono rimenere a casa per accudire il proprio piccolo, o se non possono, devono pagare una baby sitter per stare qualche ora con il piccolo malato. Incastri, soldi in più e stress che potrebbero essere evitati.
Alla lunga i bimbi costruiranno un sistema immunitario più forte, ma questo solitamente avviene dopo i primi tre anni di vita.
Costi e organizzazione
Nella scelta di mandare o no i bimbi al nido contano molto anche le spese. Spesso si decide di farsi aiutare dai nonni per i costi molto alti degli asili o per le difficoltà logistiche nel prendere e portare i bimbi e gli orari che spesso non combaciano con quelli lavorativi.
Non sapere cosa accade in nostra assenza
Sicuramente le educatrici sono preparate e professionali, persone di fiducia, ma i bimbi al di sotto dei tre anni, difficilmente riescono a raccontare ai genitori come si è svolta la loro giornata, se c’è qualcosa che non va o che li angoscia. Perciò anche questo può essere un fattore che incide nella scelta.
Rileggendo i punti sopra, sono evidenti i miei dubbi , quelli che mi hanno frenato finora nello scegliere di mandare la mia bambina al nido; non sono un’educatrice, parlo da mamma, e vorrei avere qualche parere da chi si trova nella mia stessa situazione, e anche da chi ha fatto scelte diverse da me.
Vi aspetto!
Ciao cristiana l e-mail sta in costruzione appena finita la invio. Io personalmente ho fatto la scelta di rimanere con Diego fino ai 18 mesi ma sono scelte personali
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Asilo nido assolutamente si, i bambini meritano di fare amicizia e di poter giocare liberamente
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